ECOTRAIL SICILIA, LA MIA POSIZIONE

11080594_891658934228107_2658120855610849847_o(1)

Ciao a tutti
Vista la brutta piega che sta prendendo la situazione nel mondo Trail in Sicilia penso sia arrivato il momento di prendere una posizione decisa anche pubblicamente attraverso il mio blog.

Partendo dal dato di fatto che per “Noi” (Atleti) il Trail non è un lavoro o ciò che al momento ci fa guadagnare non possiamo comunque far finta che non sia una parte importante della nostra vita, almeno per chi, come me, lo vive intensamente e con passione (e siamo in tanti più di quanto possa sembrare). Lo sport è, a prescindere una cosa seria per chi è veramente sportivo, molti di “Noi” veicolano impegni e giornate in base agli allenamenti e alle gare, molti di “Noi” vivono di Sport.

Lo Sport è una cosa seria.

Ovviamente famiglia, lavoro, affetti, salute.. sono componenti fondamentali della nostra esistenza senza i quali nessuno di Noi potrebbe avere una vita completa e soddisfacente, ma un ruolo altrettanto importante lo riveste a mio modo di vedere lo Sport, l’agonismo, (in questo caso il Trail) – ( poi ognuno ha, a seconda delle proprie passioni i relativi campi d’interesse).

Ho fatto questa “stupida” premessa perchè vivendo in questa nostra “triste società” con uno spessore umano che rasenta lo Zero le mie parole ed il mio prendere sul serio l’argomento Trail potrebbero essere facilmente strumentalizzate, “Ma questo non ne ha pensieri? / Ma sono questi i problemi della vita” e via dicendo, “Senza Trail non vive?”

Si, perchè se mi tolgono il circuito Ecotrail Sicilia vivo lo stesso questo è ovvio, ma siccome è parte importante della mia vita, tratto e prendo questo “mondo” con serietà, impegno e passione, altrimenti meglio starsene a casa.

Detto questo iniziamo con le cose “serie”

Come ho scritto in precedenza il Trail non è un lavoro per Noi che lo corriamo, ma dall’altra parte della barricata c’è chi spende e investe risorse e tempo e per cui il Trail è diventato un lavoro (mi riferisco agli organizzatori, agli sponsor e a chi a titolo temporaneo ne fa parte di gara in gara).

Io ho rispetto per entrambi, sia per “Noi” Atleti, sia per chi organizza.

E’ indubbio che le nostre posizioni siano lontane e mai come in queste tormentate settimane.

Secondo me bisogna partire da un dato di fatto che è basilare per interpretare e capire le nostre posizioni e perchè queste posizioni si stiano trovando cosi distanti in questo momento.

Per chi “organizza” il Trail è, valorizzazione del territorio, dei prodotti locali, delle risorse della nostra terra, lo Sport è la parte agonistica vengono in secondo piano.

Magari otto anni fa quando questo mondo muoveva i primi passi era cosi ma oggi la situazione è radicalmente cambiata.

Il trail è a tutti gli effetti competizione e agonismo, il Trail è battaglia in gara, programmazione e raggiungimento di obiettivi sportivi, il tutto all’interno della valorizzazione del territorio e del rispetto di esso, componenti che nessuno di Noi dimentica mai.

Ormai in Sicilia la realtà Trail oltre che essere in deciso incremento a livello numerico, conta un “pacchetto di circa 25/30 Atleti” di un certo livello che si danno battaglia all’interno del circuito Siciliano e che si fanno rispettare anche a livello Nazionale e Internazionale in eventi prestigiosi.

Da un paio di anni i “pionieri” del Trail in Sicilia (come Luisa Balsamo, come Giuseppe Cuttaia), riescono a mettere insieme diversi runners portandoli a partecipare e ben figurare nei più importanti e prestigiosi UltraTrail Nazionali ed esteri.

Aldo Siragusa è colui invece che ha creato e gestito da sempre il circuito Ecotrail Sicilia, di questo lo ringrazio ogni giorno perchè è grazie ai suoi eventi che ho conosciuto e mi sono appassionato al mondo del Trail.

Aldo possiede un esperienza organizzativa che va dal fettucciamento del percorso alla cura dell’evento in generale che sono un patrimonio da sfruttare e di cui tutti Noi usufruiamo ormai da diversi anni.

Le nostre posizioni si stanno allontanando per dei motivi che potrebbero essere risolti sedendosi ad un tavolo, parlandosi, confrontandosi, VENENDOSI INCONTRO, VENENDOSI INCONTRO, i MURI hanno solo portato a situazioni negative (Il muro di Berlino non vi dice nulla?? )

Noi chiediamo un circuito con meno prove (al momento sono 17) ma gestite con più cura e attenzione, portarle a diventare eventi di un certo livello e prestigio.

Possiamo anche tenere 17 eventi, ma che un numero di questi diventino almeno “Trail experience, raduni, o eventi collaterali”, che non facciano classifica perchè non si può essere al top per tutta la stagione.

Ovviamente questo ragionamento passa da una semplice chiave di lettura “IL TRAIL COME DISCIPLINA AGONISTICA o il TRAIL COME GITA DELLA DOMENICA?”

Per me il Trail è agonismo, per questo sposo una linea guida come scritto sopra.

E’ indubbio che su 250 partecipanti, almeno la metà di essi approccino al Trail come puro e sano divertimento e che arrivare 120° o 150° non cambia niente.

Guardiamo tutte e due le facce della medaglia, da un lato chi fa agonismo, dall’altro chi lo fa di meno.

Troviamo un punto d’incontro, 17 prove ?

Ok, ma non tutte che facciano classifica, altrimenti per Noi diventa impossibile.

9/10 prove ufficiali e 6/7 come “experience, come raduni”, cosi non si dice di “no” a nessuno ne si toglie niente a nessuno.

Dialoghiamo, parliamo, vediamo cosa si può fare e cosa non si può fare, ma non facciamo MURO.

Altri argomenti che sono venuti fuori in queste settimane hanno riguardato temi come la presenza obbligatoria di Chip di rilevamento cronometrico, di un terzo tempo post gara, di sicurezza, della presenza dei giudici e dell’applicazione del regolamento.

Tutte questioni che con calma possono essere affrontate e delle quali si può venire a capo con un po’ di buon senso, se “tiro” da una parte posso essere “più morbido” dall’altra.
Non sto dicendo o affermando cose aliene, sto semplicemente dicendo come vanno le cose nella vita, come vanno le trattative o almeno come dovrebbero andare.

I Muri, il restare fermi sulle proprie posizioni, il non essere elastici e disponibili al dialogo hanno sempre portato a spaccature, a rotture e alla disintegrazione di società, di realtà, di contesti, di rapporti .

Sarebbe un peccato perchè il movimento Trail in Sicilia è in grande ascesa sia a livello tecnico che numerico, sia a livello di sponsor sia di gente pronta ad investire.

Ci sono grandi eventi in programma e altrettanti se ne potrebbero progettare avendo la fortuna di vivere in un isola splendida come la nostra dove mare e montagna si guardando a poche centinaia di metri di distanza, quant è bello, quant’è suggestivo arrivare ai 3000mt dell’Etna e da li vedere sotto di Noi il Mare. Solo per fare il primo degli esempi che mi viene in mente.

Ragazzi ci sono tutti i presupposti per venire a capo di questa situazione.

Io nel mio piccolo ci sono, mi rivolgo ai presidenti delle Società, mi rivolgo ad Aldo e allo staff Ecotrail Sicilia, mettiamoci a tavolino lontano da occhi e da orecchie indiscrete e parliamoci, confrontiamoci e veniamoci incontro, perchè solo cosi possiamo salvare il nostro fantastico Mondo.

SALVIAMO IL TRAIL

SAVE THE TRAIL

Francesco Cesare

1904158_291047581042395_1584242761_n

946025_10151623624116396_88467296_n