SUL COFANO DEL TRAIL….

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8 Febbraio 2015, “Madre Natura” finalmente ci riaccoglie tra le sue “braccia”.

La stagione Trail è ripartita e lo ha fatto in uno dei luoghi più belli e suggestivi dove io abbia mai corso.

Di certo non è stata “tecnicamente” la mia giornata, purtroppo soffro l’inverno, soffro il freddo (ma questo ormai lo sanno anche i muri) e quando non sto bene “mentalmente e fisicamente” non mi diverto tanto, quando non riesco a “competere” non mi diverto, che sia un bene o che sia un male io vivo lo Sport in questo modo, sono fatto cosi.

Apri gli occhi di buon mattino.. la terrazza era bagnata, la pioggia batteva e i nuvoloni erano “sopra di me”, ho pensato, :”che cazzo anche oggi!”. Sono meteoropatico c’è poco da fare. Come mi hanno fatto notare in questi giorni, non c’è una foto in gara durante la stagione invernale dov’è possibile scorgere un sorriso sul mio volto. Maledetto inverno ti ODIO!

Il tracciato disegnato dagli organizzatori è di ottima fattura, sia a livello tecnico che paesaggistico.
A mio parere, ci sono solo due o tre piccole pecche, la prima è il “fettucciamento” non impeccabile, mancano i “nastri gialli” che indicano quando stai uscendo fuori tracciato, in alcuni punti c’era troppa distanza tra le fettucce stesse e c’era forse qualche tratto pianeggiante di troppo per essere un vero e proprio Trail.
Detto questo il mio voto è un 7 pieno, era la prima volta per gli organizzatori e sono certo che l’anno prossimo non ripeteranno gli stessi “piccoli errori” dovuti più che altro all’inesperienza.

Le note positive sono tante, accoglienza, calore, gentilezza da parte di tutto il personale, presenza di addetti sul percorso, premi finali, ristoro finale e particolare non trascurabile il percorso stesso, ma di questo, come dicevo sopra bisogna anche ringraziare “Madre Natura”, Lei “ci dà il materiale” poi sta a “noi” saperlo sfruttare e non è cosi semplice come possa sembrare.

Comunque in questo racconto sto divagando un po’ tra considerazioni organizzative e sentimenti personali, passiamo alla gara..

L’anno prossimo fatela più lunghetta che ci divertiremo maggiormente 😉
Se in partenza tremo, non è buon segno, c’è freddo e non sono già di buon umore, le gambe sono dure e il mio corpo non risponde, purtroppo è cosi, ho imparato a conoscermi nel tempo e quando c’è freddo io proprio non riesco ad andare.
Dopo un paio di km con il gruppo di testa capisco che non riuscirei a reggere quei ritmi, meglio perdere che stra perdere, cosi mi adeguo alla “condizione” e cerco di tenere la posizione, se dopo metà gara dovessi inziare a sentirmi meglio, a sentire caldo, allora proverei una progressione nel finale, questo è il pensiero che mi ha accompagnato in gara.

Ci sono dei giorni in cui devi essere umile e riconoscere i tuoi limiti.

Quando la “testa” non c’è,di conseguenza neanche il “corpo” c’è, ma sono fiducioso ci saranno tempi migliori.
Non sono uno che si demoralizza, non mollo mai, nelle gare cosi come nella vita.

Al secondo ristoro incontro uno dei concorrenti che era partito come una saetta nei primi km, era sparito dai nostri “radar”, lo affianco e gli dico :”Che minchia ci fai qui ?”, lui :”Mi sono perso e sono scoppiato”.
“Amico mio”il Trail non è strada, non puoi partire a 3’30 e pensare di reggere tutta la gara, la prossima volta sono sicuro che saprà gestirsi meglio.

Mi dispiace di non essermi goduto a fondo il panorama perchè purtroppo quando non sto bene in gara non riesco a godermi il contesto, perchè se non vado forte, non mi diverto e di conseguenza non “apprezzo”. Poi a “motori spenti” questa percezione cambia e rivivendo la gara mi rendo conto di quanto è bello, di quanto è affascinante ciò che ho visto, ciò su di cui ho corso per parecchi km, di quanto è suggestivo Monte Cofano.
“Vento gelido e acqua” vi detesto ancora di più!

Lo so che posso sembrare “pazzo”, ma forse più che sembrarlo lo sono veramente 🙂

Una delle note più liete della Domenica è stata sicuramente l’aver rivisto in gara il mio caro Amico Roberto Magnisi, che finalmente è tornato tra “Noi”, ora non ci rompere le balle perchè l’ultimo week end di Maggio mi devi accompagnare per 88km durante l’UltraTrail del lago di Annecy!

Oggi non riesco a raccontarvi molto della gara mi rendo conto di questo, ma ve l’ho detto, se la “testa non c’è” per me è cosi, sono comunque contento di aver rivisto tutti i ragazzi del Trail, vi voglio bene ma la prossima volta cercherò di mettermi dietro la maggior parte di voi 😉

Ci sono due foto che sono emblematiche della mia giornata, la prima è quella dove mando “a fare in culo” non so neanche io “chi” o “che cosa”, eravamo a fine gara, più o meno al ventesimo km e dopo due ore di “sofferenza” mi sono messo a dire “vaffanculo”, “ma che cazzo ..” a voce alta, forse ce l’avevo contro una recinzione o forse ce l’avevo contro un rete di ferro che mi ostacolava il passaggio, rivedendo l’immagine successivamente mi ha fatto morire dal ridere l’espressione sorridente del ragazzo al mio fianco, chissà che avrà pensato di uno che per tutta la gara non ha quasi parlato e poi alla fine inizia ad imprecare contro chissà che cosa.
La seconda è quel “primo piano” colto dalla sempre “presente” Adriana Ponari, occhi chiusi e sguardo spento verso il basso. Che dire di più, certe immagini parlano da sole non c’è bisogno di testo.

Tutto sommato, fossero questi i problemi della vita, saremmo tutti qui belli “freschi e pettinati”, la stagione è appena iniziata, quest’anno, come ogni altro anno del resto, il divertimento non ci mancherà.

Cofano Trail ci vediamo l’anno prossimo, non mancherò!

Ciccio 😉